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Quattro controller RAID SAS 6 Gb/s, confrontati e recensiti

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    SAS: Quando SATA non basta

    Dai un’occhiata alle schede madri di oggi (o anche ad alcune delle piattaforme più vecchie là fuori). È davvero ancora necessario acquistare un controller RAID dedicato? Le porte SATA da tre gigabit si trovano praticamente su tutte le schede, proprio come la connettività audio e di rete. I chipset più moderni, come l’AMD A75 e l’Intel Z68, incorporano anche il supporto SATA 6Gb/s. Supportato da circuiti di alimentazione affidabili, un potente processore e un sacco di I/O, non stai già ottenendo i segni distintivi di una solida scheda di memoria aggiuntiva? Dove ha senso fare quell’investimento in un controller discreto?

    Nella maggior parte dei casi, gli utenti tradizionali sono in grado di configurare gli array RAID 0, 1, 5 e 10 utilizzando le porte SATA integrate nella scheda madre e un po’ di software, ottenendo prestazioni ragionevoli. Ma negli ambienti in cui sono necessari livelli RAID più avanzati come 6, 50 o 60, si desidera una gestione del disco più robusta o è necessaria la scalabilità, quei controller basati su chipset risultano inadeguati. Ecco quando è il momento di una soluzione di classe professionale.

    E a quel punto, non sei più limitato allo storage SATA. Un gran numero di schede aggiuntive facilita il supporto per i dischi Serial-Attached SCSI (SAS) o Fibre Channel (FC), ciascuna interfaccia offre vantaggi esclusivi.

    SAS e FC per RAID professionali

    Ognuna delle tre interfacce disponibili (SATA, SAS e FC) mette in gioco diversi punti di forza e di debolezza; nessuno di loro può essere definitivamente etichettato come il migliore. I punti di forza delle unità basate su SATA includono alcune delle capacità più elevate e un basso costo, pur mantenendo elevate velocità di trasmissione dati. I dischi SAS in genere enfatizzano l’affidabilità, la scalabilità e le velocità di I/O elevate. Lo storage FC si concentra su velocità dati continue e veloci. Come soluzione legacy, alcune aziende utilizzano ancora Ultra SCSI, sebbene sia ostacolato da un numero massimo di 16 dispositivi (che include un controller e fino a 15 dischi). Inoltre, la sua larghezza di banda aggregata massima di 320 MB/s (nel caso dell’Ultra-320 SCSI) è piuttosto irrisoria rispetto ai suoi successori.

    Ultra SCSI era lo standard per le soluzioni di archiviazione aziendali professionali. SAS, tuttavia, ha in gran parte preso il sopravvento ora, offrendo non solo una larghezza di banda significativamente maggiore, ma anche la flessibilità di ospitare ambienti SAS/SATA misti per ottimizzare davvero costi, prestazioni, affidabilità e capacità anche all’interno di un singolo JBOD. Inoltre, molti dischi SAS hanno due porte ai fini della ridondanza. Se una scheda controller si spegne, il collegamento dell’unità a un secondo controller abilita il failover. Pertanto, SAS può supportare configurazioni ad alta disponibilità.

    Inoltre, SAS non è semplicemente un protocollo point-to-point tra un controller e un dispositivo di archiviazione. Supporta fino a 255 dispositivi di archiviazione per cavo SAS tramite espansori. Utilizzando una struttura di espansione SAS a due livelli, teoricamente è possibile collegare 255 x 255 (o poco più di 65.000) dispositivi di archiviazione a un singolo canale SAS, supponendo che il chip del controller supporti una quantità così grande internamente.

    Adaptec, Areca, HighPoint e LSI: quattro controller RAID SAS testati

    In questo test comparativo, esaminiamo le prestazioni degli attuali controller RAID SAS, rappresentati da quattro prodotti: RAID 6805 di Adaptec, ARC-1880i di Areca, RocketRAID 2720SGL di HighPoint e MegaRAID 9265-8i di LSI.

    Perché SAS e non FC? Da un lato, SAS è l’architettura più interessante e rilevante. Offre funzionalità come la zonizzazione che possono essere molto interessanti per l’uso professionale. D’altra parte, i dati di mercato mostrano che il ruolo di FC nel mercato dello storage professionale è in declino e alcuni analisti ne prevedono addirittura la fine in base al numero di dischi rigidi spediti. Anche se il futuro di FC sembra cupo, IDC prevede che i dischi rigidi SAS rivendicheranno una quota del 72% del mercato dei dischi rigidi aziendali nel 2014.

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